Livelli
plasmatici di acidi grassi omega-6 e acidi grassi trans nella determinazione
del rischio cardiovascolare
Omega-6
and trans fatty acids in blood cell membranes: a risk factor for acute
coronary syndromes?
Block RC, Harris WS, Reid KJ, Spertus JA.
Am Heart J. 2008 Dec;156(6):1117-23
Alti
livelli di assunzione di acidi grassi omega-6, soprattutto dellacido
linoleico contenuto in concentrazioni elevate nei vegetali e negli
oli di lino, mais, girasole e soia, sono associati alla riduzione
del rischio di patologie coronariche. Tuttavia sussistono ad oggi
dubbi sugli eventuali rischi di un eccessivo consumo di acido linoleico,
che nellorganismo viene convertito ad acido arachidonico,
il precursore di prostaglandine e leucotrieni, molecole ad attività
pro-infiammatoria. Pieno accordo esiste invece sul ruolo primario
degli Acidi grassi Trans di origine alimentare nel determinare un
aumento del rischio cardiovascolare. In ogni caso, non è
ancora chiaro se le concentrazioni circolanti di polinsaturi e di
trans, strettamente dipendenti dalla dieta, possano rappresentare
un valido biomarker rispettivamente di protezione e di rischio cardiovascolare.
In questo studio caso controllo condotto su circa 1500 individui
è stato osservato che nei 750 soggetti con precedenti eventi
coronarici i livelli di acido linoleico nelle membrane cellulari
ematiche erano ridotti del 13% rispetto al gruppo di controllo,
mentre i livelli degli isomeri trans dellacido linoleico e
dellacido oleico erano aumentati del 13%. Per quanto riguarda
invece il prodotto di conversione dellacido linoleico, lacido
arachidonico, è stata osservata invece una più complessa
Correlazione ad U con lIncidenza di eventi coronarici.
Queste osservazioni confermano il ruolo protettivo degli acidi grassi
polinsaturi della serie omega 6 e quello negativo dei trans presenti
nella dieta, suggerendo inoltre la possibilità di utilizzare
i loro livelli plasmatici come indicatori del rischio cardiovascolare.
BACKGROUND:
Although fatty acid intake has been associated with risk of coronary
disease events, the association between blood omega-6 and trans
fatty acids (FAs) at the time of an acute coronary syndrome (ACS)
is unknown. METHODS: The relationship of blood FA composition
to ACS was analyzed in 768 incident cases and 768 controls (matched
on age, sex, and race). RESULTS: Compared to controls, ACS cases'
blood cell membrane content of linoleic acid was 13% lower (P
< .0001); arachidonic acid was 3.6% higher (P < .001); the
trans isomer of oleic acid was 13.3% higher (P < .0001); and
the trans-trans isomer of linoleic acid was 13.3% higher (P =
.003). In multivariable analyses, a 1-SD decrease in linoleic
acid was associated with >3 times the odds for being a case
(odds ratio [OR] 3.23, 95% confidence interval [CI] 2.63-4.17).
The relationship of arachidonic acid to ACS was U shaped; compared
to the first quartile of arachidonic acid, the ORs for case status
in the second, third, and fourth quartiles were 0.73 (95% CI 0.47-1.13),
0.65 (95% CI 0.41-1.04), and 2.32 (95% CI 1.39-3.90), respectively.
The OR for a 1-SD increase in trans oleic acid was 1.24 (95% CI
1.06-1.45), and for trans-trans linoleic acid, 1.1 (95% CI 0.93-1.30).
All associations were independent of membrane omega-3 FA content.
CONCLUSIONS: High blood levels of linoleic acid but low levels
of trans oleic acid are inversely associated with ACS. The relationship
of arachidonic acid to ACS appears more complex.