Acidi
grassi saturi e infiammazione in soggetti a rischio di sindrome metabolica
A
saturated fatty acid-rich diet induces an obesity-linked proinflammatory
gene expression profile in adipose tissue of subjects at risk of metabolic
syndrome.
van
Dijk SJ, Feskens EJ, Bos MB, Hoelen DW, Heijligenberg R, Bromhaar MG,
de Groot LC, de Vries JH, Müller M, Afman LA.
Am J Clin Nutr. 2009 Oct 14. [Epub ahead of print]
Le
variazioni nelle abitudini dietetiche hanno contribuito in modo
rilevante, negli ultimi decenni, alla diffusione dellobesità.
Nello stesso periodo è aumentato linteresse di medici
e ricercatori nei confronti della biologia del tessuto adiposo,
che non è più considerato solo un tessuto deputato
ad immagazzinare energia, ma anche un organo con funzioni endocrine:
infatti le variazioni della massa adiposa sono associate ad una
diversa produzione di mediatori biologici importanti, come le adipochine.
Daltra parte lobesità è accompagnata dalla
comparsa di infiammazione cronica a livello del tessuto adiposo,
caratterizzata da infiltrazione dei macrofagi ed espressione di
geni infiammatori.
In questo studio sono stati valutati gli effetti della componente
lipidica della dieta sulla sensibilità allinsulina
e sullespressione genica nel tessuto adiposo, che può
essere pro infiammatoria o antiinfiammatoria a seconda degli acidi
grassi consumati. Due gruppi di 10 soggetti ciascuno, con obesità
addominale e a rischio di sindrome metabolica, sono stati sottoposti
per 2 mesi ad una dieta costituita per il 19% da grassi saturi e
per l 11% da monoinsaturi o con una dieta nella quale il 20%
delle calorie totali era apportato da monoinsaturi e solo l11%
da saturi.
I risultati mostrano che il consumo di alti livelli di grassi saturi
modifica lespressione genica a livello del tessuto adiposo,
spostandola verso un profilo pro-infiammatorio, ancora prima che
si manifestino variazioni della massa adiposa o della risposta insulinemica.
Al contrario il consumo di monoinsaturi orienta lespressione
genica verso un profilo antinfiammatorio. Queste osservazioni suggeriscono
che limpatto della dieta sullespressione genica a livello
del tessuto adiposo possa rappresentare un primo determinante, molto
precoce, nella patogenesi della sindrome metabolica e delle sue
complicanze vascolari.
BACKGROUND:
Changes in dietary fat composition could lower the risk of developing
metabolic syndrome. Adipose tissue is an interesting tissue in
this respect because of its role in lipid metabolism and inflammation.
OBJECTIVE: Our objective was to investigate the effect of a saturated
fatty acid (SFA)- and a monounsaturated fatty acid (MUFA)-rich
diet on insulin sensitivity, serum lipids, and gene expression
profiles of adipose tissue in subjects at risk of metabolic syndrome.
DESIGN: A parallel controlled-feeding trial was conducted in 20
abdominally overweight subjects. Subjects received an SFA diet
or an MUFA diet for 8 wk. Plasma and subcutaneous adipose tissue
samples were obtained, and insulin sensitivity was measured by
using a hyperinsulinemic-euglycemic clamp. Adipose tissue samples
underwent whole-genome microarray and histologic analysis. Plasma
and adipose tissue fatty acid composition and concentrations of
serum cholesterol and plasma cytokine were determined. RESULTS:
Consumption of the SFA diet resulted in increased expression of
genes involved in inflammation processes in adipose tissue, without
changes in morphology or insulin sensitivity. The MUFA diet led
to a more antiinflammatory gene expression profile, which was
accompanied by a decrease in serum LDL-cholesterol concentrations
and an increase in plasma and adipose tissue oleic acid content.
CONCLUSIONS: Consumption of an SFA diet resulted in a proinflammatory
"obesity-linked" gene expression profile, whereas consumption
of an MUFA diet caused a more antiinflammatory profile. This suggests
that replacement of dietary SFA with MUFA could prevent adipose
tissue inflammation and may reduce the risk of inflammation-related
diseases such as metabolic syndrome.